Giugno 17, 2025
Sovraffollamento turistico: il Louvre chiude le porte per uno sciopero del personale

Sovraffollamento turistico: il Louvre chiude le porte per uno sciopero del personale

Il Louvre, il museo più visitato al mondo e custode della celebre Gioconda, ha vissuto una giornata di paralisi lunedì scorso, quando il personale ha proclamato uno sciopero improvviso, denunciando l’insostenibile afflusso di turisti che compromette il normale svolgimento delle attività quotidiane.

Migliaia di visitatori, molti dei quali in coda per ammirare i capolavori custoditi nel museo parigino, si sono ritrovati bloccati davanti alla piramide di vetro progettata da I.M. Pei, senza poter accedere agli spazi espositivi. Addetti alle gallerie, bigliettai e agenti di sicurezza hanno infatti deciso di non prendere servizio, trasformando un’ordinaria riunione sindacale in una mobilitazione generale.

Condizioni di lavoro definite “insostenibili”
Il personale ha lamentato condizioni lavorative difficili, definite “fisicamente estenuanti”, dovute all’enorme numero di visitatori, che nel 2023 ha superato gli 8,7 milioni. Tra le criticità segnalate figurano spazi di riposo inadeguati, servizi insufficienti e un’infrastruttura ormai incapace di far fronte alle esigenze moderne. Il malcontento, già emerso con precedenti scioperi nel 2013 e nel 2019, ha questa volta raggiunto un punto di rottura.

Secondo i rappresentanti sindacali, la gestione del museo non è in grado di garantire né il benessere dei lavoratori né un’esperienza dignitosa per i visitatori. Il Louvre appare quindi al collasso sotto il peso del cosiddetto overtourism, un fenomeno che sta travolgendo molte delle principali mete culturali europee.

Un museo in difficoltà strutturali
Anche la presidente del Louvre, Laurence des Cars, ha riconosciuto la gravità della situazione. In una nota interna, ha riferito che alcune parti dell’edificio non sono più impermeabili e che le variazioni estreme di temperatura rappresentano un serio rischio per le opere d’arte, alcune delle quali di valore inestimabile. Ha inoltre descritto l’attuale condizione come “una prova fisica” tanto per i dipendenti quanto per i visitatori.

Il piano decennale di Macron e le critiche del personale
Nel tentativo di affrontare la crisi, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un ambizioso piano di restauro, denominato “Nouvelle Renaissance du Louvre”. L’iniziativa, della durata di dieci anni, prevede tra le altre cose una nuova entrata dedicata esclusivamente alla Gioconda, che da sola attira circa 20.000 visitatori al giorno nella Sala degli Stati.

Tuttavia, il personale del museo ha criticato duramente il piano, definendolo ipocrita. Secondo i sindacati, mentre si presentano progetti a lungo termine per rilanciare l’immagine del Louvre, non vengono affrontate le urgenti problematiche quotidiane che gravano sui lavoratori.

Un ulteriore motivo di malcontento riguarda i tagli ai finanziamenti pubblici: negli ultimi dieci anni, i contributi statali destinati al funzionamento del museo sarebbero diminuiti di oltre il 20%, mentre il numero di visitatori è aumentato costantemente. Una dinamica che secondo i dipendenti rende insostenibile l’attuale modello gestionale.

L’incertezza sul futuro
Per ora, resta da vedere se lo sciopero porterà a misure concrete nel breve termine o se le promesse di rinnovamento rimarranno lontane nel tempo. Intanto, la chiusura improvvisa del Louvre rappresenta un segnale forte: anche i grandi simboli della cultura mondiale possono cedere sotto la pressione del turismo di massa se non vengono adottate misure tempestive e adeguate.

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